bambino musica

Viviamo in un mondo ormai acceleratissimo…non si fa neppure in tempo a conoscere ed apprezzare quello che si ha perché è già stato creato qualcosa che lo supera e lo rende rapidamente obsoleto; questo fenomeno si manifesta in forma particolarmente accentuata nel mondo dei bambini e della loro forma di crescere, dei giochi che utilizzano per apprendere o semplicemente per divertirsi.

Una delle poche cose che ha comunque risentito ed ammortizzato il progresso, ma che se si vuole la si può apprezzare anche allo stato puro, senza per forza dover mettersi al passo coi tempi è senza dubbio la musica.

I bambini e la musica hanno un vincolo particolarmente interessante; la loro capacità di ascoltare e comprendere musica infatti è molto più sviluppata di quella per comprendere la lingua, la prima cosa su cui è attirata la loro attenzione è la musicalità stessa nella pronuncia delle parole; riusciranno poco a poco infatti a cogliere inflessioni ed alterazioni associandole immediatamente ad emozioni proprio grazie alla musicalità con la quale ci esprimiamo.

In che modo agevolare lo sviluppo di una intelligenza musicale

guitar

Chi di noi non è nato tra cantilene e ninna nanna? Milioni e milioni di filastrocche cantate dalle nonne o dalle mamme per farci dormire o per placare crisi di pianto; e questo non è il primo approccio vero del neonato con la musica! Il primo vero contatto si sviluppa già in gravidanza, dove è dimostrata l’immediata risposta del feto a qualsiasi stimolo di carattere musicale ed i suoi continui cambi di posizione all’interno del pancione della madre se questa sta ascoltando o cantando musica.

Più avanti con l’età inizieranno ad associare gesti come battere le mani o ballare muovendosi a tempo di musica e leggeranno i cosiddetti ‘libri onomatopèici’ dove ad ogni suono è associato un rumore, un grido o un verso di qualche animale.

L’importanza di scegliere lo strumento più adatto per lui

Diciamoci la verità, ogni genitore sogna segretamente che il proprio bambino diventi un fenomeno con uno strumento musicale in particolare; l’emozione che si prova nel vedere il proprio figlio prendere per la prima volta in mano una chitarra giocattolo e muoversi come Jimi Hendrix oppure vederlo percuotere una pentola seguendo perfettamente il ritmo di It’s my life’ di Bon Jovi è indescrivibile!

Ebbene si, sappiate che sarete in qualche modo responsabili di come crescerà vostro figlio e di che tipo di personalità e carattere avrà; certo non lo si potrà ‘obbligare’ a suonare l’arpa o il clavicembalo solo perché magari piace a voi, la cosa più giusta è senza dubbio cercare di seguire e sviluppare quelle che si sono manifestate in lui come particolari propensioni verso uno o l’altro strumento.
Ovviamente va da se che strumenti percussivi come tamburi, batteria o maracas svilupperanno maggiormente la sua vivacità e coordinazione, mentre chitarra e pianoforte, con la leggerezza e l’armonia dei loro suoni, favoriranno indubbiamente lo sviluppo di emozioni e pathos che presto diventeranno sue melodie; va da se anche il fatto che in famiglia si spera sempre che il bambino possa scegliere uno strumento che non sia la batteria, per ovvi motivi di disturbo della quiete domestica!

Chi studia musica rende bene anche in altre materie

Dei ricercatori hanno pubblicato sul Journal of Educational Psychology i risultati di alcuni studi secondo i quali questo lungo periodo di crisi economica che viviamo oggi ha portato le scuole a dover eliminare aree e strumentazioni atte all’insegnamento musicale per far quadrare i conti; purtroppo è infatti molto triste dover notare come l’educazione musicale sia poco a poco andata scomparendo dalle aule scolastiche proprio perché non c’erano fondi per poterla sostenere, con la convinzione generale che la musica sarebbe solo una distrazione per gli studenti che sottrarrebbero tempo ad altre materie basiche come matematica, o scienze o storia.

Studiosi della British Columbia University hanno invece affermato, in netto contrasto ed a petto gonfio provandolo scientificamente, che studenti di scuole superiori che frequentano anche i corsi di musica ottengono risultati chiaramente migliori di altri che non li frequentano anche in altre materie di carattere scientifico o letterario, oltre che in attività fisiche e di pubbliche relazioni.