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Oggi parliamo di uno dei grandi miti della musica del ventesimo secolo, un personaggio che ha lasciato tracce indelebili della sua esistenza, un musicista il cui stile è stato preso a campione dalle generazioni successive alla sua: Frank Zappa. Usando il rock come punto di riferimento, Zappa ha creato uno stile tutto suo, uno stile che ha nelle sue espressioni sonore anche forti influenze di jazz, blues, fusion, rock demenziale e progressivo, un qualcosa che davvero in pochi sarebbero riusciti a fare.

Sono diventati famosi i suoi modi di ‘arrangiare’ i brani, utilizzando spesso strumenti alquanto ‘insoliti’ se relazionati al suo genere di musica (flauto, vibrafono, marimba, ocarina); oltretutto, il fatto stesso che lui fosse un virtuoso polistrumentista ha influenzato molto il suo stile, ed infatti la sua musica offre spesso dei momenti di sperimentazione ed improvvisazione, anche durante i tanti concerti dal vivo che ha fatto. Frank adorava anche la musica d’orchestra, in particolare quella di Igor Stravinskij, ed è proprio a lui che si è ispirato maggiormente durante la sua breve ma intensa carriera.

Cenni di biografia

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Frank Vincent Zappa è nato a Baltimora (Maryland) il 21 Dicembre del 1940, sua madre era una casalinga statunitense e suo padre un perito industriale di Partinico, in provincia di Palermo; all’età di 11 anni si ritrovò a vivere a Miami, dove il padre aveva accettato un buon incarico di lavoro, ma la scelta di trasferirsi si rivelò anche un toccasana per la sua salute, tormentata da frequenti raffreddori e sinusiti. Il clima decisamente più mite della Florida lo aiutò infatti a superare queste problematiche, avvicinandolo inoltre al mondo della musica.

All’età di 14 anni Frank ricevette in regalo dalla madre il primo strumento musicale della sua vita, un rullante, e fu proprio in quell’occasione che iniziò la sua lunga fase di sperimentazione. Ormai 23enne, decise di andare a vivere da solo in uno studio di registrazione che chiamò Studio Z Lorraine Belcher, in onore della sua compagna nonché convivente, ma le risorse economiche erano sempre più scarse, tanto che mangiava quasi tutti i giorni pane e burro di arachidi. Arrivarono finalmente i primi contratti, e da li in poi per Frank si aprirono le porte del professionismo.

Lo stile di Frank Zappa

Nel 1966 venne finalmente pubblicato Freak Out!, il primo album della band che Zappa aveva messo in piedi in quegli anni, i Mothers of Inventions; si nota una forte impronta rock con ‘contaminazioni’ di free jazz, musica sperimentale, ed un pizzico di psichedelia, elementi che hanno contribuito a formare in lui lo stile inconfondibile che ha poi caratterizzato la sua musica durante i 52 anni di vita vissuta.

Ritmiche tribali spesso ‘disturbate’ dal suono di una sirena o dagli squilli di un telefono, brevi schizzi strumentali inseriti qua e la tra quelle che lui definiva stupid songs, ovvero canzoni sdolcinate di breve durata, momenti di noise music in cui egli stesso sperimentava nuovi suoni e rumori anche mentre si esibiva dal vivo. Era questo Frank Zappa, un cocktail di genio e sregolatezza, una mente perversa che ha tradotto in musica le sue più bizzarre idee, ed è forse proprio perciò che è difficile dimenticarlo.

La malattia e la morte

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Purtroppo, un maledetto cancro alla prostata se lo portò via a soli 52 anni, il 4 Dicembre 1993, in un periodo della sua vita già segnato dalla sofferenza ed anche da un pizzico di follia; Zappa aveva infatti annunciato di essere pronto a candidarsi per le elezioni a Presidente degli Stati Uniti, e lo fece utilizzando il seguente slogan: “Potrei mai far peggio di Ronald Reagan?”.

Era evidente la sua sofferenza, ed infatti da lì a poco morì. Durante i suoi 52 anni di vita Frank Zappa ha prodotto una quantità industriale di musica di ogni tipo, patrimonio lasciato in eredità in un primo momento a sua moglie Gil Zappa (poi morta nel 2015), e poi trasferito ai suoi due figli Ahmet e Diva, cosa che ovviamente non fu affatto presa bene dagli altri due figli che aveva, Dweezil e Moon. Molti artisti di fama internazionale piangono ancora oggi la scomparsa di questo grande personaggio, perché è anche grazie a lui se oggi sono arrivati ad essere quello che sono.